lunedì 29 ottobre 2007
Sentenza TAR: non più di un disabile per classe
"La Terza Sezione del TAR del Lazio con sentenza dell'11 Aprile 2007 ha dichiarato illegittima la presenza di due alunni disabili, di cui uno grave, nella stessa classe composta da più di 20 alunni, applicando il dm n. 141/99..................
La sentenza ha anche affrontato e risolto l'obbligo dei Comuni di fornire assistenti per l'autonomia e la comunicazione, non generici, ma specificamente formati ed ha ribadito l'obbligo delle singole istituzioni scolastiche di garantire la presenza di collaboratori e collaboratrici scolastiche , formate per l'assistenza igienica degli alunni con disabilità....................
La sentenza ribadisce l'obbligo per i Comuni di assegnare alle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado,assistenti per l'autonomia e la comunicazione, specificamente formati, in forza dell'art 13 comma 3 L.n. 104/92.E ciò , disattendendo la richiesta del Comune di Roma di estromissione dal processo,poiché egli deve, ove necessario, garantire servizi sociali ed educativi ai sensi dell'art 40 della legge-quadro n. 104/92. .............
Infine la sentenza riafferma l'obbligo poco rispettato nella prassi, delle scuole di assegnare "bidelli e bidelle " formati per assicurare, ove necessario, l'assistenza igienica agli alunni con disabilità. Ciò in base al Contratto collettivo di lavoro della scuola del 2003 art 47,48,allegato "A". Per questo personale c'è l'obbligo di frequentare un breve corso di aggiornamento e scatta il diritto ad un aumento di stipendio, che diviene pensionabile......
La sentenza non fa alcun cenno all'obbligo della presa in carico dell'integrazione da parte dei docenti curricolari. Essa punta solo sugli insegnanti di sostegno e sugli assistenti."
(fonte ABC sardegna)
Era ora.
E tu cosa ne pensi?
Effetti del proibizionismo.......
In sostanza i gestori dei pub vendono superalcolici in comode confezioni prima delle 2. In questo modo chi vuole un cocktail con vodka, dopo tale ora, non deve far altro che ordinare una legale aranciatina per poi aggiungervi l'alcolico poco prima acquistato.
Perchè la legge non proibisce il consumo personale. Ed è giusto che così sia.
Ma la cosa da sottolineare è che, difronte ad una norma repressiva trovare il sotterfugio, legale o meno, è cosa molto semplice.
Ciò che la classe politica dovrebbe prendere seriamente in considerazione è una campagna informativa-formativa, non sporadica, ma inserita in un progetto sociale di ampio respiro (si parla di lustri ed al di là degli schieramenti) che permetta di far acquisire con la formazione e l'informazione una maggior consapevolezza ai cittadini sull'opportunità o meno di taluni comportamenti.
Solo con l'educazione, la formazione, si può sperare di ottenere un miglior senso civico che duri nel tempo.
Questa strategia del divieto mi pare un poco sciocca, in quanto, prestando una normale attenzione sui possibili comportamenti dei cittadini in merito, era abbastanza prevedibile la trovata di tale (legale) raggiro.
Fonte:
http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_15/sacchi_notte_in_discoteca.shtml
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Insegnare il valore del lavoro e dei soldi
La gratificazione economica non è positiva per tutti i compiti. Ad esempio, in casa ci sono attività che un bambino deve imparare a svolgere perchè necessarie per la sua autonomia (igiene, pulizia della camera, spirito di collaborazione in casa, etc.). Oppure i compiti scolastici. In queste attività la gratificazione deve scoprirla il bambino come piacere di fare e come genitori possiamo contribuire semplicemente con un elogio o un complimento.
Cosa inizia ad imparare il bambino? Ad esempio che un lavoro ben fatto ha un inizio ed una fine, a provare la gratificazione di fare qualcosa di utile, il senso del danaro e del lavoro, etc.
E tu cosa ne pensi?
Dove sono i programmi formativi?
E tu cosa ne pensi?
I cittadini e la politica
Far PARTECIPARE i cittadini alla gestione del territorio. Semplicemente, INVESTENDO denaro in progetti di ANIMAZIONE e COINVOLGENDO la popolazione nelle SCELTE e nelle DECISIONI di rilevanza sociale sul PROPRIO territorio (circoscrizioni, rioni, quartieri, città, piccoli centri).
Cioè che l'obiettivo del politico di turno non sia di amministrare con una DELEGA ormai desueta ma aiutare i cittadini ad ORGANIZZARSI per ricevere INFORMAZIONE e PARTECIPARE alle decisioni in modo reale e attivo. Sul come fare, ripeto, esistono tante modalità già sperimentate: dai forum dei cittadini, alle assemblee, ai gruppi di lavoro, alle manifestazioni, alle comunicazioni a domicilio, etc.
Ormai viviamo in una società sfilacciata nelle relazioni; prima, ma ancor oggi nelle piccole comunità, ed in modo spontaneo si discuteva, e la politica si faceva dal basso. Attualmente, e maggiormente nelle grandi città, questo dialogo sociale si è interrotto o è prevalentemente in mano ai PARTITI che NON rappresentano più i cittadini ed alla comunicazione UNIDIREZIONALE dei MEDIA.
Rinunciare al POTERE individuale o del piccolo gruppo affinchè questo venga distribuito, in un processo graduale e democratico, a favore dei cittadini. L'alternativa è il progressivo e continuo allontanamento della gente dalla politica con conseguenti rischi di un ritorno fascista e autoritario.