mercoledì 30 settembre 2009

Punizioni fisiche e problemi comportamentali nell'adolescenza

Ho trovato questo interessante articolo su Physorg (in inglese) - uno tra i migliori siti scientifici e multidisciplinari presenti in rete - e data l'importanza dell'argomento mi è sembrato opportuno segnalarvelo sul blog.


Due nuove ricerche hanno studiato i cambiamenti delle punizioni disciplinari fisiche (sculaccioni, schiaffi, colpire con un oggetto) tra i periodi dell'infanzia e l'adolescenza e quali fattori influenzano la famiglia in questi cambiamenti.

Le conclusioni: quando i genitori fanno uso di tali punizioni durante il periodo dell'infanzia i loro figli, nell'adolescenza, potranno avere maggiori problemi comportamentali.

Gli studi sono stati condotti da ricercatori della Duke University, Oklahoma State University, la University of Pittsburgh, Auburn University, e la Indiana University. La ricerca è stata pubblicata questo mese su Child Development.

Grazie ai dati della ricerca raccolti nei due studi longitudinali (nel primo quasi 500 bambini seguiti dai 5 ai 16 anni, l'altro oltre 250 bambini seguiti da dai 5 ai 15 anni)i ricercatori hanno scoperto che i genitori tendono a regolare gli interventi disciplinari in base all'evoluzione delle capacità cognitive dei loro figli e ricorrendo sempre meno a tali mezzi
(sculaccioni, schiaffi o colpendo con un oggetto)con il tempo.

Come i bambini crescono, le punizioni fisiche divengono sempre meno appropriate per un loro corretto sviluppo. Inoltre se i genitori fanno un uso continuato delle punizioni fisiche per tutta l'infanzia (sino ai 10 anni n.d.r.) i figli, in adolescenza avranno maggiori probabilità di sviluppare problemi comportamentali.

Adolescenti, con genitori che smettono di usare le
punizioni fisiche quando i figli sono ancora piccoli, hanno minori probabilità di avere tali difficoltà.

Secondo Jennifer E. Lansford, professore associato di ricerca con il Social Science Research Institute e Center for Child and Family Policy presso la Duke University, che ha condotto lo studio, alla luce di questi risultati, gli specialisti della salute mentale e chi lavora con le famiglie dovrebbero incoraggiare i genitori ad astenersi dall'utilizzo delle punizioni fisiche.

"Gli specialisti dovrebbero aiutare i genitori - soprattutto le madri ad alto rischio e che utilizzano severamente
le punizioni fisiche perché hanno dei bambini "difficili" o hanno a che fare con lo stress nel loro ambiente - ad elaborare strategie alternative per educare i loro figli. "

"Basso reddito, basso livello d'istruzione, famiglie monoparentali, stress della famiglia e vivere in un pericoloso quartiere, sono una serie di fattori di rischio che aumentano le probabilità che i genitori continueranno ad utilizzare questo tipo di punizioni con i loro figli", aggiunge la Lansford.

Inoltre "i genitori hanno maggiori probabilità di continuare a utilizzare le punizioni fisiche con i bambini che si comportano in modo aggressivo".



Per maggiori informazioni sulla ricerca: Child Development, Vol.. 80, Issue 5, Trajectories of Physical Discipline: Early Childhood Antecedents and Developmental Outcomes by Lansford, JE (Duke University), Criss, MM (Oklahoma State University), Dodge, KA (Duke University), Shaw, DS (University of Pittsburgh), Pettit, GS (Auburn University), and Bates, JE (Indiana University). 80, Issue 5, Traiettorie di fisica Discipline: Antecedenti Early Childhood and Outcomes Developmental da Lansford, JE (Duke University), Criss, MM (Oklahoma State University), Dodge, KA (Duke University), Shaw, DS (Università di Pittsburgh) , Pettit, GS (Auburn University), e Bates, JE (Indiana University).


Fonte Ricerca: Society for Research in Child Development

Fonte News : Physorg

Articolo tradotto e riadattato da Carlo Contu

sabato 26 settembre 2009

Divorzio e separazione. Quali danni?

Proprio ieri leggevo la notizia:

- Divorzio e famiglie allargate, Papa: rovinano la vita dei figli
- Benedetto XVI: «Divorzio e famiglie allargate rovinano la vita ai figli»
- Papa: "Famiglie allargate disorientano i figli"
- Papa, i figli sono rovinati dal divorzio e dalle famiglie allargate


Ho voluto scrivere questo articolo pensando ai genitori, ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze che, in questo periodo, stanno purtroppo affrontando un momento così difficile e delicato. Un momento che richiederebbe, invece della stigmatizzazione indiretta ed in qualche modo urlata in TV e nei media, un supporto da parte dello Stato, nelle politiche sociali, spesso assente.

Le coppie si separano o divorziano, anche. Questo è un dato di fatto. E allora che fare?

Nel '75 la Colli cantava "Facciamo finta che......" sono passati più di trent'anni e a me questa canzonetta pare attualissima: basta farsi un giro per i consultori familiari, i servizi di neuropsichiatria infantile, i SERT, le scuole, i servizi educativi, i servizi sociali, i nidi d'infanzia, parlare con chi tutti i giorni vi lavora, per rendersi conto dell' interesse minimo della politica su questi così determinanti settori per la cura e la formazione della famiglia, ampiamente intesa. E' in questi luoghi che prende vita la prevenzione e la cura. E sono sempre questi stessi servizi, da anni, decenni - di cui probabilmente poche persone ne conoscono esistenza e funzioni - che hanno bisogno di maggiori risorse per funzionare in modo efficace, sulla base di criteri e standard scientifici e non solo politici. Gli effetti del disagio sociale di oggi sono il risultato di ciò che é o non è stato fatto prima.

Nel mio lavoro tendo, come tanti altri miei colleghi, a valutare la qualità delle relazioni, delle esperienze di un bambino, al di là del fatto che i genitori siano sposati, separati, conviventi. Non sto sostenendo che non ci siano figli di separati che presentano specifiche difficoltà ma, per quanto ho potuto osservare, neanche bambini di famiglie tradizionali immuni da tali, diverse o ben più gravi difficoltà; spesso celate allo sguardo di un adulto distratto.

Ma è proprio vero che i figli dei divorziati e separati sono pre-destinati ad una vita rovinata?

Iniziamo a dare uno sguardo alle statistiche ISTAT su Le separazioni e i divorzi in Italia. La statistica arriva sino al 2007*.



Da 10 anni le separazioni (da 60.281 a 81.359) ed i divorzi (da 33.342 a 50.669) sono in crescita. Se nel 97, delle 60.281 separazioni, circa il 50%, non si concludevano con il divorzio, nel 2007 c'è stato un aumento di divorzi rispetto alle separazioni dello stesso anno (almeno 15/20%), come a dire che sono sempre più le persone che, dopo la separazione, concludono l'iter.




Dal 2002 al 2007 gli affidamenti congiunti sono passati dal 10% al 72% grazie anche ai cambiamenti normativi. E questo, come indicatore di miglioramento della qualità del rapporto tra figli e genitori separati/divorziati, è certamente significativo. La gestione condivisa dei figli presuppone una maggiore assunzione di responsabilità da parte di entrambi i genitori non foss'altro per condividere le scelte educative, organizzative, etc. devono necessariamente parlare e agire, per quanto possibile, di comune accordo. Oggi molti genitori separati hanno difficoltà a discernere il proprio ruolo genitoriale da quello di compagni, mariti, mogli, et. con tutto ciò che ne consegue.

In un interessante articolo intitolato: "Bambino con la Valigia. Papà o mamma, una scelta impossibile: considerazioni sul disagio psicologico dei figli di genitori separati."del Dipartimento di Neuroscienze di Genova, che consiglio di leggere, in conclusione si riafferma quanto già ampiamento dimostrato dalle ricerche di Wallerstein e Kelly e altri.


" Le ricerche di Wallerstein e Kelly sui figli di genitori separati hanno dimostrato che l’esperienza della separazione è sempre traumatica di per sé, ma gli effetti negativi della stessa sono destinati ad una progressiva risoluzione purché il bambino non sia esposto ad una protratta ed elevata conflittualità tra i genitori e purché questi ultimi collaborino al rispetto delle sue esigenze affettive ed educative."

Il punto è chiaro. La separazione è si un momento drammatico per tutto il nucleo familiare ma se i genitori, dopo un primo periodo di naturali e reciproche difficoltà, riescono a riconoscersi come genitori e ad essere presenti entrambi, allora le difficoltà incontrate si supereranno più facilmente.

Non sono, quindi, separazioni e divorzi di per sè, che determinano la rovina dei figli, ma ancora una volta, gli adulti, incapaci di ascoltarli e proteggerli, forse solo perchè distratti e indaffarati dalla vita.....



Approfondimenti:

Le percezioni dei giovani adulti sulle separazioni

Le reazioni comportamentali dei figli nei casi di separazione coniugale


*L'Istat ha pubblicato questi dati il 23 giugno 2009....... due anni dopo. Come mai, essendo un istituto pubblico, questi e tanti altri dati necessari per una corretta informazione non vengono diffusi per tempo?