Proprio ieri leggevo la notizia:
- Divorzio e famiglie allargate, Papa: rovinano la vita dei figli
- Benedetto XVI: «Divorzio e famiglie allargate rovinano la vita ai figli»
- Papa: "Famiglie allargate disorientano i figli"
- Papa, i figli sono rovinati dal divorzio e dalle famiglie allargate
Ho voluto scrivere questo articolo pensando ai genitori, ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze che, in questo periodo, stanno purtroppo affrontando un momento così difficile e delicato. Un momento che richiederebbe, invece della stigmatizzazione indiretta ed in qualche modo urlata in TV e nei media, un supporto da parte dello Stato, nelle politiche sociali, spesso assente.
Le coppie si separano o divorziano, anche. Questo è un dato di fatto. E allora che fare?
Nel '75 la Colli cantava "Facciamo finta che......" sono passati più di trent'anni e a me questa canzonetta pare attualissima: basta farsi un giro per i consultori familiari, i servizi di neuropsichiatria infantile, i SERT, le scuole, i servizi educativi, i servizi sociali, i nidi d'infanzia, parlare con chi tutti i giorni vi lavora, per rendersi conto dell' interesse minimo della politica su questi così determinanti settori per la cura e la formazione della famiglia, ampiamente intesa. E' in questi luoghi che prende vita la prevenzione e la cura. E sono sempre questi stessi servizi, da anni, decenni - di cui probabilmente poche persone ne conoscono esistenza e funzioni - che hanno bisogno di maggiori risorse per funzionare in modo efficace, sulla base di criteri e standard scientifici e non solo politici. Gli effetti del disagio sociale di oggi sono il risultato di ciò che é o non è stato fatto prima.
Nel mio lavoro tendo, come tanti altri miei colleghi, a valutare la qualità delle relazioni, delle esperienze di un bambino, al di là del fatto che i genitori siano sposati, separati, conviventi. Non sto sostenendo che non ci siano figli di separati che presentano specifiche difficoltà ma, per quanto ho potuto osservare, neanche bambini di famiglie tradizionali immuni da tali, diverse o ben più gravi difficoltà; spesso celate allo sguardo di un adulto distratto.
Ma è proprio vero che i figli dei divorziati e separati sono pre-destinati ad una vita rovinata?
Iniziamo a dare uno sguardo alle statistiche ISTAT su Le separazioni e i divorzi in Italia. La statistica arriva sino al 2007*.

Da 10 anni le separazioni (da 60.281 a 81.359) ed i divorzi (da 33.342 a 50.669) sono in
crescita. Se nel 97, delle 60.281 separazioni, circa il 50%,
non si concludevano con il divorzio, nel 2007 c'è stato un
aumento di divorzi rispetto alle separazioni dello stesso anno (almeno 15/20%), come a dire che sono sempre più le persone che, dopo la separazione, concludono l'iter.

Dal 2002 al 2007 gli affidamenti congiunti sono passati dal 10% al 72% grazie anche ai cambiamenti normativi. E questo, come indicatore di miglioramento della qualità del rapporto tra figli e genitori separati/divorziati, è certamente significativo. La gestione condivisa dei figli presuppone una maggiore assunzione di responsabilità da parte di entrambi i genitori non foss'altro per condividere le scelte educative, organizzative, etc. devono necessariamente parlare e agire, per quanto possibile, di comune accordo. Oggi molti genitori separati hanno difficoltà a discernere il proprio ruolo genitoriale da quello di compagni, mariti, mogli, et. con tutto ciò che ne consegue.
In un interessante articolo intitolato: "Bambino con la Valigia. Papà o mamma, una scelta impossibile: considerazioni sul disagio psicologico dei figli di genitori separati."del Dipartimento di Neuroscienze di Genova, che consiglio di leggere, in conclusione si riafferma quanto già ampiamento dimostrato dalle ricerche di Wallerstein e Kelly e altri.
" Le ricerche di Wallerstein e Kelly sui figli di genitori separati hanno dimostrato che l’esperienza della separazione è sempre traumatica di per sé, ma gli effetti negativi della stessa sono destinati ad una progressiva risoluzione purché il bambino non sia esposto ad una protratta ed elevata conflittualità tra i genitori e purché questi ultimi collaborino al rispetto delle sue esigenze affettive ed educative."Il punto è chiaro. La separazione è si un momento drammatico per tutto il nucleo familiare ma se i genitori, dopo un primo periodo di naturali e reciproche difficoltà, riescono a riconoscersi come genitori e ad essere presenti entrambi, allora le difficoltà incontrate si supereranno più facilmente.
Non sono, quindi, separazioni e divorzi di per sè, che determinano la rovina dei figli, ma ancora una volta, gli adulti, incapaci di ascoltarli e proteggerli, forse solo perchè distratti e indaffarati dalla vita.....
Approfondimenti:
Le percezioni dei giovani adulti sulle separazioniLe reazioni comportamentali dei figli nei casi di separazione coniugale *
L'Istat ha pubblicato questi dati il 23 giugno 2009....... due anni dopo. Come mai, essendo un istituto pubblico, questi e tanti altri dati necessari per una corretta informazione non vengono diffusi per tempo?