Ricevo e pubblico volentieri questo contributo di un'educatrice.
Recenti ricerche scientifiche dimostrano che leggere ad alta voce libri ai bambini fin dalla primissima infanzia contribuisce ad ampliarne l'intelligenza sotto il profilo non solo cognitivo, ma anche emozionale ed affettivo. Spetta in primo luogo ai genitori favorire un piacevole incontro tra bambino e libro, consolidando in lui l'abitudine a leggere, che non è un istinto innato, ma va incoraggiata fin dalla culla.
La scelta del libro giusto da leggere a un bambino (o meglio con il bambino) è un compito impegnativo, poiché presuppone l'analisi del livello delle sue capacità di comprensione e della sua individualità fatta di interessi, paure, emozioni, sentimenti.
I primi libri sono veri e propri giocattoli, ma con una finalità ben precisa: avvicinare il bambino in età prescolare all'oggetto-libro, rispondendo alla sua naturale curiosità e stimolandone i sensi, che sono la sua primaria fonte di conoscenza. Da qui, la notevole importanza dei libri-gioco dal punto di vista ludico-didattico, poiché, stimolando attività plurisensoriali, permettono l'apprendimento della lettura attraverso il gioco e le immagini.
Il bambino, attraverso il disegno, riesce ad esprimersi in modo più libero e spontaneo di quanto riesca a fare attraverso la parola. E', quindi, naturalmente più attratto da un libro ricco d'immagini piuttosto che da uno pieno di parole. Esistono studi che hanno dimostrato che anche un bambino molto piccolo può rafforzare e ampliare le proprie conoscenze osservando rappresentazioni figurative di scene di vita a lui familiari.
Promuovere la lettura significa dare un'opportunità, ma senza obbligare. Il libro di plastica che galleggia nella vasca durante il bagnetto è un esempio d'incontro naturale e ludico tra il bambino e il libro, perché è fondamentale insistere sul concetto di piacere del leggere.
Mariapaola Ramaglia - Educatrice.